No ma…
Da dove nasce questa diceria?
Per capirlo occorre comprendere come vengono prodotti i vaccini. Molti vaccini per malattie di origine virale, quali il morbillo e la varicella, sono composti dal virus stesso, ucciso o in forma attenuata. Perciò per produrre i vaccini questi virus devono essere “coltivati”. Ma come si “coltiva” un virus? Visto che questi virus attaccano l’uomo, essi crescono su colture cellulari umane. Non fatevi spaventare dalla parola. Nella ricerca biomedica si usano tantissimo le colture cellulari per studiare molte malattie, come il cancro per esempio, ma anche per studiare il funzionamento di meccanismi biologici e per molto altro. Le colture cellulari sono uno dei metodi alternativi alla sperimentazione animale.
Cosa sono le colture cellulari?
Le cellule, se estratte dal loro organismo di origine, non sopravvivono a lungo fuori dal corpo. Ad esempio dopo un prelievo di sangue molte cellule sono stabili per diverse ore o addirittura giorni, ma presto o tardi le cellule prelevate muoiono se non vengono conservate nel modo giusto. Tuttavia esistono dei meccanismi che consentono alle cellule di sopravvivere fuori dall’organismo. Se trattate adeguatamente, le cellule possono essere coltivate in ambienti controllati. Gli vengono forniti tutti i nutrienti necessari per la sopravvivenza: zuccheri, aminoacidi, vitamine etc. In questo modo è possibile prelevare cellule da tessuti animali e farle crescere e proliferare “in coltura”. Si vengono così a creare le colture cellulari. Ci sono centinaia di linee cellulari diverse create a partire da diversi organismi e, nel caso dell’uomo, originate da diversi tessuti e organi. Per esempio, linee cellulari originate da tumori vengono utilizzate per la ricerca contro il cancro e per altre malattie. Le cellule necessarie per creare una linea cellulare possono provenire da donazioni, biopsie, prelievi e così via.
Le linee cellulari vengono usate per produrre i vaccini?
Sì, i virus necessari per produrre i vaccini vengono coltivati con linee cellulari umane. In particolare, possono venire utilizzati dei fibroblasti, ovvero cellule del tessuto connettivo. Una delle linee cellulari utilizzate si chiama MRC-5. Le cellule originarie derivarono dall’aborto, per ragioni psichiatriche, di un feto di 14 settimane nel 1966. Le linee cellulari derivano dalle cellule inizialmente prelevate, che proliferano e si moltiplicano in coltura migliaia e migliaia di volte. Vengono congelate e utilizzate in ricerca biomedica per decenni. Per cui, se vogliamo essere precisi, è vero che cellule di origine fetale vengono utilizzate per produrre i vaccini. Questo non è uno scandalo, in quanto le linee cellulari sono uno dei mezzi più potenti e più impiegati in ricerca biomedica.
I vaccini contengono queste cellule?
No, è sbagliato dire che i vaccini contengono cellule fetali, in quanto queste vengono utilizzate solo per la produzione ma non rientrano nel prodotto finale.
Bibliografia e link utili:
Che cosa sono le colture cellulari
Articolo su MRC-5 (in inglese)
Uso di material fetali nello sviluppo di vaccini (in inglese)