
Sono Elisa. Mi sono laureata a Padova in Biologia Molecolare nel 2014. A giugno 2020 ho completato il dottorato in Immunologia e Bioinformatica alla clinica universitaria di Kiel, in Germania, con una tesi sul ruolo del sistema immunitario nelle malattia infiammatorie come il Morbo di Crohn. I miei colleghi mi definiscono simpaticamente come un “ibrido”, ovvero un biolog* che sa programmare e si intende un po’ di computer. Ma più studio e più mi rendo conto dell’immane quantità di cose che non so, quindi sì, sono ignorante su molte cose, ma credo che l’importante sia il costante desiderio di imparare cose nuove e migliorarsi. Oltre a “fare scienza” mi piace anche comunicarla agli altri. Vorrei che tutti potessero comprendere meglio il meraviglioso mondo che è la scienza e trovarlo interessante tanto quanto lo è per me. Inoltre ho sempre trovato estremamente noiosi i professori che non sono in grado di spiegare le loro ricerche senza usare solo paroloni incomprensibili. Anche per questo sto seguendo un corso di comunicazione scientifica nella mia università.
A parte la ricerca, che è componente molto importante della mia vita, sono un’amante degli animali. Ho due magnifici felini, i cui nomi (Java & Script) riflettono la mia natura un po’ “nerd” e faccio equitazione stile western, ovvero alla maniera dei cowboy americani.

Ciao, io sono Giorgia, ma tutti mi chiamano Gio. Sono una scienziata biomedica di formazione, ma una pensatrice di sistema per vocazione. In particolare, mi piace connettere vari ambiti e trovare le connessioni più o meno ovvie, come tra salute e ambiente, per esempio. Ho una laurea specialistica in biomedicina conseguita alla Karolinska Institutet in Svezia e ho lavorato nell’ambito delle malattie infettive alla London School of Hygiene & Tropical Medicine. Dal 2019 dirigo un’organizzazione a Stoccolma che si occupa di salute globale e al momento sto conseguendo un secondo master, questa volta sulla sostenibilità ambientale e sociale. Mi piace parlare di quello che faccio, del motivo che mi ha portato dove sono, ma soprattutto mettermi in discussione in modo costruttivo. Ritengo che il pensiero critico sia quello di cui abbiamo bisogno per muoverci nella giusta direzione come società. Quindi si, ammetto di essere ignorante in molti ambiti e di voler capire, conoscere e porre domande per poter costruire insieme un futuro migliore.
Ah, ho anche altri interessi. Mi piace leggere di economia del benessere, guardare documentari (sono cresciuta a pizza e Angela), fare lunghe passeggiate nella natura e parlare per ore con le/i mie/i amic*, vicini e lontani.
La nostra idea
Lo Scienziato Ignorante, un ossimoro? Una contraddizione?
Sappiamo bene che immagine suscita la parola scienziato: uomo bianco che ha passato la mezza età seduto su una cattedra, che occupa ormai da diversi decenni, mentre proclama concetti come se avesse la verità in tasca. Insomma la scienza è cosa per pochi, per gli “intelligentoni”, per un gruppo distante anni luce dalle persone “comuni”. La realtà è ovviamente molto diversa, ma noi scienziat* abbiamo e continuiamo a contribuire a questi stereotipi allontanandoci sempre di più dalla società civile e, quindi, dalla ragione principale per cui facciamo scienza: il bene comune. Lo Scienziato Ignorante è il nostro tentativo di scendere dal piedistallo, di dire “no, non sappiamo tutto” anzi siamo ignoranti su molte cose. Vogliamo dialogare con persone che non si occupano di scienza per scambiarci dubbi e domande sulla scienza. Lo scopo non è dare tutte le risposte, ma instaurare un rapporto di fiducia reciproca, perché solo così i risultati scientifici possono avere un impatto positivo sulla collettività. Essere degli esperti in un certo ambito significa anche sapersi mettere in discussione, dire quando non si qualcosa e quando si fa un errore, significa saper comunicare i propri risultati anche a chi non è un esperto, perché la conoscenza acquisita possa essere usata per il bene comune.

La nostra visione: Un’Italia in cui la scienza è sinonimo di fiducia. Un’Italia in cui le persone non guardano alla scienza e agli scienziati come cose aliene ma come discipline alla portata di tutti per le quali anni di studio e dedizione portano ad ampliare la propria conoscenza come per ogni altri settore ma, soprattutto, a sviluppare spirito critico e capacità di argomentazione efficaci.
La nostra missione: Riavvicinare le persone alla scienza e le/gli scienziat* alla società civile, costruendo un rapporto di fiducia reciproca per il bene comune.
Come?
- Attraverso dialoghi diretti tra noi, due scienziate, e chiunque volesse avere una conversazione costruttiva
- Condividendo dati scientifici in Italiano evitando termini tecnici, alla SuperQaark per intenderci
- Prenderci in giro condividendo i nostri strafalcioni e i nostri errori, perché senza sbagli non c’è progresso scientifico